Don Matteo Cortinovis di Pedrengo: “I preti della mia comunità mi hanno trasmesso la bellezza di questo cammino”

«Sento profondamente che il Signore ha segnato il mio cammino come uomo, come battezzato e poi come giovane incamminato verso il sacerdozio. Il Signore ha guidato ogni mio passo di questo cammino, facendomi sentire discepolo amato e facendosi riconoscere nel mio prossimo cammino di sacerdote e per tutta la mia vita». Sono i pensieri di don Matteo Cortinovis, nei giorni che precedono la sua ordinazione sacerdotale.

Nativo della parrocchia di Pedrengo, ha 25 anni. I genitori sono pensionati, ha una sorella sposata e l’affezionata nipotina Verdiana di 7 mesi. Alla vigilia di questo grande momento della sua vita, anche don Matteo ripensa al cammino fatto fino a oggi.

«La scintilla vocazionale — racconta don Matteo — si è fatta sentire dopo impegni vari in parrocchia come chierichetto e in oratorio, ma soprattutto osservando la vita e l’opera dei parroci e dei curati della mia fantastica comunità nativa, che mi hanno trasmesso la bellezza di essere preti e la loro gioia nel testimoniarlo. E così Dio mi ha chiamato a seguirlo sulla loro strada».

Dopo corsi di orientamento vocazionale il suo ingresso in Seminario in prima liceo, per passare poi in Teologia. Nel primo anno teologico, nei fine settimana ha fatto esperienza con i compagni a Clusone e nelle parrocchie vicine, quindi un anno nella parrocchia di Almè, un anno prefetto delle medie in Seminario, un anno nella predicazione della Giornata del Seminario accompagnato da una forte esperienza del Mese ignaziano («È stato un momento centrale nel mio cammino, dove mi sono accorto che veramente il Signore mi ha sempre accompagnato») e un indimenticabile pellegrinaggio in Terrasanta e negli ultimi due anni è stato nell’unità pastorale di Calolzio. 

«Sono stato nella parrocchia di Almè durante i momenti terribili del covid — ricorda don Matteo —. Nonostante ciò, lì ho vissuto un’esperienza indimenticabile in una comunità generosa, che fin da subito mi ha accolto come un figlio amato». Poi l’ultimo biennio nell’unità pastorale di Calolziocorte, composta da tre parrocchie: Calolzio, Foppenico e Sala. «Per la prima volta ho sperimentato il cammino di una unità pastorale, soprattutto stando accanto a bambini, adolescenti e giovani. È stato un cammino, anzi una avventura personale e comunitaria tutta nuova». 

Come immaginetta ricordo sua ordinazione, don Matteo ha scelto un’icona raffigurante la pesca miracolosa, accompagnata dalla frase: «È il Signore!» (Gv 21, 7). «Le ho scelte perché parlano della mia vita, dove il Signore ha fatto tutto, sentendomi come il discepolo amato da Lui. E questo stesso amore dovrò portarlo a ogni persona che incontrerò».