Nella nostra provincia regna ovunque la polenta taragna, che nei ristoranti viene spesso declassata al ruolo di “contorno”, ma in alcune nicchie della media Valle Brembana, e forse altrove, si mantiene viva la tradizione della polenta consàda, sostanzioso e gustoso piatto unico della tradizione contadina.
“Un tempo veniva preparata in un contenitore di rame – racconta la zia Dina della Pianca di San Giovanni Bianco. La ramina con la polenta consàda veniva poi posta in mezzo alla tavola e noi, in cerchio, la mangiavamo, prelevando i bocconcini con la forchetta: una vera festa che ricordo con tanta nostalgia. Non c’era la polenta taragna, non la conoscevamo nemmeno, per noi è stata una scoperta molto recente”.
Ingredienti per 6 persone
- polenta appena fatta per 1 kg di farina di mais
- circa un quarto di stracchino o taleggio fresco e grasso
- 250 ml di panna fresca
- 125 g di burro
- sale e salvia
Si taglia lo stracchino o il taleggio a fettine sottili, quindi si prepara la polenta, non troppo molle, e la si versa sulla tafferia.
Con un cucchiaio si riduce la polenta in tanti bocconcini che vengono disposti in una marmitta di ceramica e ricoperti ciascuno con una fettina di stracchino. Esaurita la polenta e coperti tutti i bocconcini di stracchino, vi si versa sopra la panna precedentemente addensata con una moderata bollitura e con l’aggiunta di un pizzico di sale. Da ultimo si fa fondere il burro con la salvia e lo si aggiunge alla polenta.
Si mescola lentamente la polenta dai bordi verso l’interno con un cucchiaio di legno, avendo l’accortezza di non rompere i bocconcini. Nel frattempo lo stracchino si sarà sciolto, diventando filante.
Si serve un fondine calde e si accompagna con del buon vino rosso.
Un piatto della festa, che suscita allegria: ho nella mente gli occhi brillanti dei miei nipotini Sofia e Diego che osservano attentamente il nonno mentre prepara la polenta consàda, impazienti di gustarla.