È giunto il momento della raccolta delle patate nel mio orticello, dopo un’estate che ha fatto parecchie bizze. Le piante sono ormai secche e non resta che scoprire la sorpresa di quello che c’è sotto: chissà quale tesoro si cela sotto le aride zolle!
Mio marito e il nipotino Diego, di 4 anni, hanno preparato la zappa e una grande cesta e si sono messi all’opera. Il nonno spiega a Diego che bisogna stare attenti a non tagliare i tuberi con la zappa e, subito al primo colpo, ecco che due patate si presentano divise a metà.
Il raccolto delle patate dell’orto: piccole ma numerose
“Poverine”, esclama Diego correndo a raccoglierle e a metterle nella cesta. Il raccolto procede, ma ben presto si rivela scarso. I tuberi sono piccoli, benché numerosi e Diego corre a raccoglierli tutti, anche quelli insignificanti, scartati dal nonno, facendo notare che sono più piccoli di una biglia. Andrà meglio la prossima estate.
La raccolta è continuata con le cipolle, lo scalogno e l’aglio ed è risultata più abbondante delle patate, ma poco apprezzata da Diego, per comprensibili ragioni di… aromi forti. Però il piccolo si è fatto una cultura di prodotti dell’orto e poi lo riferirà orgoglioso ai genitori.
Appena vedo il raccolto, ho l’idea di preparare un tortino di patate e cipolle con una spruzzatina di ricotta affumicata.
Ingredienti
- 8 patate di medie dimensioni
- 1 cipolla
- mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva
- latte quanto basta per far cuocere le patate
- un pizzico di ricotta affumicata (o in alternativa di formaggio grana)
- sale e pepe
Preparazione
Far imbiondire la cipolla nell’olio in un tegame antiaderente, quindi versarvi le patate tagliate a tocchetti, aggiungere del latte, coprire con un coperchio e far cuocere a fuoco lento, rimestando con un cucchiaio di legno, fino alla cottura delle patate. Quindi schiacciarle come purea e livellarle a mo’ di tortino, aggiungendovi il sale e il pepe e rivoltando più volte fin quando la superficie avrà assunto un colore dorato.
A cottura ultimata spolverare con la ricotta o con il grana.
È un contorno semplice, ma appetitoso, tipico delle vallate trentine, che si accompagna a robusti piatti montanari.