Quando le angurie sono al pieno della loro dolcezza, come in questo periodo, ogni occasione è buona per gustarle in compagnia, ma c’è anche chi sceglie di conservarne il sapore per l’inverno, trasformandole in confettura.
Giorni fa mi è capitato di acquistare una grossa anguria, di oltre 15 kg, per gustarla con i vari nipoti durante un picnic ai Piani di Valtorta, località assai nota, che per oltre cinquant’anni è stata il teatro delle indimenticabili Olimpiadi scolastiche ideate dal mitico sindaco Piero Busi: un luogo allegro, un fitto bosco d’abeti, un fresco ruscelletto, divertenti giochi per i bambini e un interessante percorso vita allestito in mezzo al verde, al profumo dei ciclamini fioriti.
La nostra anguria, opportunamente rinfrescata nell’acqua del ruscello, si è alla fine rivelata assai abbondante e malgrado gli sforzi dei bambini e dei grandi è avanzata quasi per metà.
Che farne? Ovviamente non andava sprecata, quindi l’ho portata a casa e prima di sera l’ho ridotta in confettura.
Ingredienti (per 1 kg. di polpa)
- 1 kg di polpa di anguria
- 180 grammi di zucchero
- una mela
- il succo di un limone
- un pizzico di cannella
Preparazione
Con un cucchiaio ho raccolto la polpa dall’interno dell’anguria e l’ho privata dei semi. L’ho messa in un colino e l’ho schiacciata per scolare l’acqua.
Buttato il liquido, ho sminuzzato la polpa con un frullatore e vi ho aggiunto lo zucchero, la mela tagliata a fettine sottilissime, il succo di limone. Ho messo il tutto in una capiente pentola e ho fatto bollire gli ingredienti a fuoco lento, rimestando di frequente, almeno per un paio d’ore.
Ho verificato più volte la densità della confettura con la prova del piattino e, quando mi è parsa densa a sufficienza, vi ho aggiunto la cannella e l’ho messa subito in vasi ben sterilizzati, avvitando il coperchio e capovolgendoli.
Durante la cottura la polpa ha perso molta acqua e si è ridotta parecchio, ma il risultato è stato un concentrato zuccherino delicato, dal sottile aroma di cannella, ideale da gustare sulle fette biscottate, oppure accompagnato a una pallina di gelato alla panna.