Suor Laura Fontana è segretaria generale delle Sacramentine di Bergamo e si occupa delle pubblicazioni della congregazione. È anche un’insegnante e nel tempo ha realizzato con impegno la sua vocazione educativa: non solo dal vivo accanto ai ragazzi delle scuole ma anche nel mondo dei social network. Ha un vivace profilo Facebook attraverso il quale offre quotidianamente agli “amici virtuali” spunti interessanti di riflessione, e raccoglie le reazioni e i commenti di chi legge come arricchimento per tutti.
Le vite fiorite creano legami sui social network
Da quando è iniziata la pandemia si è concentrata su aspetti diversi: le virtù e i significati dei fiori, e da qui è partita la sua ricerca delle “vite fiorite”. Suor Laura inizia la sua collaborazione con la nostra rubrica degli sguardi con una piccola serie di racconti di santità vissuta da giovani, figure spesso poco note che vale la pena di scoprire e di conoscere anche attraverso poche rapide pennellate. Dopo Fra Riccardo Corti, frate cappuccino che si occupa della mensa di Borgo Palazzo, scopriamo quindi questa settimana un altro volto nuovo nei nostri “sguardi”. Ci è sembrato significativo presentare il primo contributo di suor Laura proprio questa settimana, a pochi giorni dalla festa di Ognissanti. Il profilo che abbiamo scelto di presentarvi è quello di Caterina Morelli, giovane medico e madre, morta nel 2019 a 38 anni, che ha testimoniato con la vita che “la volontà di Dio rende tutto perfetto”. La parola a suor Laura.
La storia di Caterina Morelli, il coraggio di una mamma
Nel 2012, in attesa del suo secondo figlio, aveva scoperto di essere affetta da un tumore: Caterina Morelli decise di portare avanti la gravidanza nonostante i rischi per la sua salute.
Da allora ha continuato a vivere con passione e intensità, e la sua casa è diventata un luogo di preghiera e di amicizia.
La scorsa estate aveva detto: «La santità per me è diventato un problema quotidiano, non per essere più pia e perfetta agli occhi del mondo ma per essere felice…».
I suoi funerali sono stati un momento di grande partecipazione e quasi di festa, non per dimenticare la morte, ma perché Caterina ha vissuto la sua morte come un cammino verso la Gioia, verso quella Festa che non avrà mai fine.
«La volontà di Dio rende tutto perfetto». Chissà dove aveva preso questa frase che lei utilizzava per vivere?