I bambini vengono prima: nelle foto di Faraci storie di coraggio e resistenza quotidiana nei vicoli di Palermo

Forza, coraggio, meraviglia: c’è tutto questo e molto di più negli occhi dei bambini ritratti da Francesco Faraci.

Le sue foto nella mostra “Malacarne: Kids come first” sono esposte nell’ambito del Festival Fotografica al Monastero del Carmine in Città Alta fino al primo novembre.

Il viaggio del fotoreporter parte dalla Sicilia e in particolare dalle strade di Palermo, per disegnare una “periferia esistenziale” che ha uno spessore e una vitalità particolare. Faraci attinge a tutta l’energia che i piccoli sanno infondere in ogni gesto, serio oppure giocoso.

Faraci, tre anni di ricerca per le strade di Palermo

Gli scatti di Faraci sono stati anche raccolti in un libro omonimo e sono il frutto di tre anni di attività lungo i vicoli del capoluogo siciliano.

I quartieri di Cep, Zen, Brancaccio, Sperone e Ballaro costituiscono un mondo in miniatura, con un’identità molto forte. I bambini sono legati da un patto inviolabile di fiducia reciproca, la prima regola di sopravvivenza: “Nessuno tradisce nessuno”. I loro occhi, le loro storie disegnano traiettorie che vanno ben oltre le singole fotografia e sollecitano il cuore di chi osserva a riscoprire il coraggio, la meraviglia, un indomabile spirito anticonformista.

I bambini vengono prima di tutto anche in realtà difficili

L’intenzione è quella di dimostrare che “i bambini vengono prima di tutto”, perfino in realtà difficili, percepite appunto come “periferiche”, ai margini della società, dove sono in vigore leggi non scritte che, a volte, si è costretti a conoscere e ad assimilare come vere e proprie regole dello stare al mondo

Faraci, classe 1983, ha iniziato la sua attività di reporter dopo studi in Sociologia e antropologia, e  la fotografia per lui è allo stesso tempo strumento d’indagine e mezzo d’espressione. Il suo libro ha ottenuto il secondo premio nella sezione libri fotografici al PX3 di Parigi e al MIFA di Mosca. Il libro è esposto ad Arles durante “Le Rencontres” e a Barcelona nell’ambito di Photobook Phenomenon al CCCB (Centro di cultura contemporanea di Barcellona).