Come mai un adolescente ha voglia di provare la droga? Da dove partire per capire di più

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Conoscere le motivazioni più frequenti che possono indurre un adolescente a voler provare la droga può aiutare i genitori a comprendere le molte pressioni alle quali i loro figli sono sottoposti in questa delicata fase della loro vita.

Motivazioni semplici, quali: il desiderio di divertirsi o fare qualcosa di diverso; la disponibilità delle sostanze; la condivisione con gli amici; la curiosità di sperimentare; il desiderio di essere accettati dal gruppo; la perdita d’interessi; la ricerca di sicurezza e autostima.

«Volevo sentirmi meglio con me stesso, vincere lo stress, la noia, il dolore, i problemi, sperimentare una “sbornia”», afferma Daniele di diciassette anni.

Spesso i ragazzi si basano su ciò che sentono dagli amici per sapere che cosa aspettarsi dall’uso della droga e sovente le informazioni che ne ottengono sono false o poco attendibili, ma accattivanti. 

Come capire se il figlio si droga

«Come faccio a capire se mio figlio si droga?» mi chiede Sonia, una mamma con in casa due adolescenti. Questa è la domanda che più spesso i genitori si pongono.

La risposta è che non esiste un modo facile e sicuro per saperlo perché l’effetto della droga potrebbe essersi esaurito prima che il genitore veda il figlio o perché l’effetto stesso potrebbe non essere così evidente.

Anche nel caso ci fosse un considerevole cambiamento di comportamento, ciò potrebbe essere causato da qualche altro motivo, per esempio un problema di sviluppo, una crisi affettiva, un’apatia tipica dell’età.

Atteggiamenti anomali da non sottovalutare

Se il genitore è però attento può notare un insieme di atteggiamenti anomali da non sottovalutare: lunghi silenzi, broncio o irascibilità verso gli altri; improvvisi sbalzi di umore.

Insolita mancanza di collaborazione e scontrosità; pochissima disponibilità a parlare e a stare in famiglia; diminuzione del rendimento scolastico, svogliatezza o tendenza a marinare la scuola; abbandono delle attività svolte regolarmente, per esempio uno sport, cambio di amicizie.

Apparentemente inspiegabile e repentino passaggio a un nuovo gruppo di amici; cambiamenti nell’aspetto fisico, per esempio occhi arrossati; disturbi alimentari. No alla superficialità o rassegnazione!

Il mondo in cui vivono i ragazzi è pieno di droghe


Alcuni genitori sembrano preferire rassegnarsi a quel particolare nemico, la droga, ignorandone l’evidenza, negando e chiudendo un occhio sulla possibilità che il loro ragazzo adolescente faccia uso di sostanze psicoattive.

Afferma il professor Pickhardt, psicologo esperto di adolescenza: «Personalmente, ritengo sia meglio ammettere che il mondo d’oggi in cui crescono i ragazzi è pieno di droghe d’ogni genere, e questo impone una continua vigilanza e discussione soprattutto con gli adolescenti».

L’uso di droghe ricreative inizia a entrare in gioco negli anni delle superiori, quando la curiosità diventa più pressante, l’eccitazione diventa più allettante e le feste e gli incontri sociali diventano più frequenti.

Non è facile sostenere un dialogo costruttivo

Non è facile per i genitori sostenere un dialogo costruttivo e mettere in luce i rischi fisici e psichici sull’uso di droghe, ma devono farlo. Non sorvolare sui sospetti.

Se i genitori hanno sospetti sul consumo di droghe da parte del figlio, chiedano aiuto a un Centro in cui operano persone esperte. In questo modo potranno gestire il problema al meglio e con maggiore consapevolezza.

Importante che siano vigili, sappiano prestare attenzione ai figli, che cosa fanno, dove vanno, le persone e i luoghi che frequentano e con chi hanno rapporti.

Da ultimo, lo ripeto, mantengano un buon livello di comunicazione che sta alla base di un ambiente familiare sano e in grado di rilevare le prime devianze del figlio. I ragazzi chiamano le droghe di iniziazione canne, erba, fumo,
droghe leggere. Attenti anche alle prime sbronze.