Fiabe di pace. Il carro armato e il canto della rondine

Questa fiaba nasce dalla foto che il reporter Giovanni Diffidenti ha scattato in città e che ritrae il lavoro svolto da un gruppo di bambini di una scuola primaria di Bergamo sul tema della pace: il disegno di un carro armato che spara fiori, farfalle e cuori.

Toc, toc, toc. 
Ascolta. Una goccia d’acqua 
cade sulla grondaia.
Non piove più.

Il vento corre, 
disegna cerchi di nuvole 
nel cielo.

Lontano si sente
urlare
una sirena.
È un suono
che mette i brividi.

Fa più paura del mostro 
che mangia i sogni
nel buio della stanza
di notte.

Per cacciarlo via 
non basta accendere
la luce.

La rondine lancia il suo richiamo. 
La sua è una canzone triste.
Ha compiuto un viaggio 
lunghissimo 
per arrivare lì, 
ma il suo nido 
non c’è più.

Per le vie della città
si sente solo 
un silenzio di cenere.

Le case sono
deserte
Le finestre rotte sono
come bocche aperte
dallo stupore

C’era un ciliegio
davanti alla casa bianca
che ospitava il nido
della rondine. 

Ora è tutto grigio. 
Il mondo sembra
avvolto nella nebbia
divorato dalle ombre

I rami degli alberi 
sono spezzati 
nell’aria c’è tanto fumo.

La rondine non si arrende.
Chiude gli occhi
e sente ancora
il profumo dei fiori.

Nel suo canto
immagina il giorno
in cui ha aperto le ali
per la prima volta.

Il cielo era azzurro
i bambini correvano
nel cortile
e ridevano.

La rondine sta su quel ramo 
e canta. 
Chiude gli occhi 
e immagina
che possano tornare

Il cielo azzurro,
i rami fioriti
l’aria leggera
della primavera

Continua il suo canto
senza stancarsi mai.
Nascosto in cantina
il gatto apre gli occhi
e raddrizza le orecchie

I bambini si svegliano
Sentono quel suono gentile
che avevano dimenticato
e sorridono.

La rondine canta,
anche se l’ombra
la circonda. 

Ma come fa 
quella rondine
a cantare?

Si chiedono tutti
in mezzo a quella oscurità.
E allora accade
qualcosa di incredibile.

Tutti sentono
nel silenzio
un piccolo
spostamento
del cuore
Come se una luce tremante
dentro di loro
chiedesse 
di farsi spazio.

È come un sogno
come se la realtà
potesse cambiare 
grazie al canto
di una rondine
Quel canto 
si mette in viaggio
Vola in alto
Più in alto delle nuvole
e arriva molto lontano.
Supera i confini
le montagne, le valli
e i boschi.
Entra dalle finestre
di una scuola
dove i bambini
sono seduti al loro posto
nei banchi

Una maestra ha scritto
con il gesso
sulla lavagna: “Pace”
I bambini non sanno
che cosa disegnare
Ma poi sentono
anche loro
il canto della rondine.
Prendono un foglio
e i pastelli colorati.
Ascoltano la rondine
con gli occhi chiusi
poi disegnano.

La luce entra 
dappertutto
e trasforma i colori
della realtà

Il vento soffia più forte
porta via le ombre
il fumo denso si dissolve.

I carri armati
non portano più
la guerra

Dai loro cannoni
sparano fiori
farfalle e caramelle.

La maestra appende
il disegno alla finestra
I passanti lo guardano
si fermano
e sorridono.

Anche per loro la rondine
continua a cantare.