Lallio: Terza Notte bianca jazz-organistica «In the Italian Style»

«Sarà una grande festa della musica sia per tutti gli appassionati di jazz sia per quelli che amano in particolare la musica organistica». Con queste parole Alessandro Bottelli – scrittore di testi per musica e infaticabile agitatore culturale, oltre che direttore artistico della Notte bianca jazz-organistica di Lallio –, presenta la manifestazione che per il terzo anno consecutivo terrà impegnato il pubblico per ben cinque ore senza interruzioni.

Venerdì 2 settembre, a partire dalle ore 19, la Chiesa Arcipresbiterale dei Ss. Bartolomeo e Stefano ospiterà una ventina di musicisti provenienti da varie parti d’Italia, nomi eccellenti del concertismo nostrano, tutti già applauditi in precedenti edizioni della rassegna concertistica «Box Organi. Suoni e parole d’autore», da otto anni appuntamento fisso del settembre lalliese.

Dopo l’ottimo riscontro ottenuto con le prime due edizioni, che ruotavano attorno alle figure di importanti compositori – Bach in primis – di cui cadevano i rispettivi anniversari (da Sweelinck a Piazzolla, da Saint-Saëns a Stravinskij), quest’anno la kermesse prenderà in esame lo stile italiano in musica: «Un tema estremamente stimolante, ricco di implicazioni a livello mondiale, visto che l’Italia è sempre stata fucina di geniali musicisti e di scintillanti invenzioni studiate, ammirate e poi esportate dappertutto, a cominciare dal melodramma», sottolinea Bottelli.

«In effetti», prosegue il direttore artistico, «già Bach, quando scriveva il suo trascinante Concerto in stile italiano, identificava lo stile italiano con quello dei compositori veneziani della sua epoca, quali Vivaldi, Albinoni, Marcello, che conosceva bene per averli studiati, trascritti e assimilati in modo approfondito. Altri esempi di stile italiano in musica sono il melodramma, creazione squisitamente italiana poi esportata in tutta Europa grazie alle numerose compagnie itineranti di canto, la canzone napoletana, le musiche da film composte da Nino Rota e Ennio Morricone, il virtuosismo violinistico di Niccolò Paganini che, nell’Ottocento, era capace di ammaliare le folle e di ispirare, con le sue strabilianti conquiste tecniche, frotte di pianisti-compositori: da Schumann a Liszt, da Brahms a Rachmaninov. E poi ancora Palestrina, Monteverdi, Frescobaldi, Corelli. E, per quanto concerne il jazz, quello incarnato in tempi recenti da Gianluigi Trovesi, un artista bergamasco conosciuto a livello internazionale, capace di elaborare un suo stile riconoscibile e personalissimo, con innumerevoli rimandi alla cultura popolare e classica del nostro Paese».

Al centro della manifestazione, comunque, c’è sempre lui: l’organo Bossi Urbani 1889 della Parrocchiale di Lallio. Uno strumento duttile, in ottima forma, capace di rapportarsi a differenti modalità di approccio musicale e di dare voce, con pazienza e ostinazione, alle complesse esigenze della modernità.

E per valorizzarne le potenzialità con un ricco ventaglio di brani anche di rarissimo ascolto (dalle Sonate giovanili di Giacomo Puccini al Concerto per organo solo di Johann Gottlieb Graun), all’unica tastiera del prezioso strumento si alterneranno gli organisti Giancarlo Parodi (interprete e didatta di fama internazionale, titolare dal 1963 dell’organo della basilica di Gallarate), Fausto Caporali (noto per le sue qualità di improvvisatore, insegna al Conservatorio “G. Verdi” di Milano ed è organista della cattedrale di Cremona), Stefano Rattini (allievo di Parodi, è titolare dell’organo della cattedrale di Trento), Manuel Tomadin (vincitore di prestigiosi concorsi internazionali, è noto soprattutto per le sue interpretazioni del repertorio tardorinascimentale e barocco), Ivan Ronda (autentico virtuoso, spazia dal barocco alla contemporaneità) e Massimiliano Di Fino (bergamasco, organista e cantante lirico, fine interprete e profondo conoscitore del repertorio ottocentesco).

Massimiliano Di Fino, organista e cantante lirico bergamasco

La parte jazzistica sarà invece affidata a professionisti quali Gianluigi Trovesi (clarinetti), Federico Calcagno (clarinetto basso), Alberto Bonacina e Mauro Salera (flauti dolci), Tino Tracanna e Massimiliano Milesi (sassofoni), Giovanni Falzone (tromba), Roberto Olzer (organo), Andrea Candeloro (organo Hammond), Nadio Marenco (fisarmonica), Alberto Varaldo (harmonica cromatica), Sandro Di Pisa (chitarra jazz elettrica), Enrico Euron (arpa celtica), chiamati a elaborare una serie di pagine tratte da celebri opere donizettiane e verdiane o da madrigali di Claudio Monteverdi e Gesualdo da Venosa, o frutto di personali rivisitazioni di sigle vivaldiane, di stilemi corelliani, di canzoni napoletane (Reginella, Tu si’ ‘na cosa grande), di successi anni ’60-’70 di Mina o di Battisti / Mogol.

Il compositore e arpista Enrico Euron

Aggiunge Bottelli: «I jazzisti suoneranno in assolo oppure in duo: per esempio, sarà proposto un abbinamento quantomai insolito tra organo Hammond e fisarmonica, oppure tra l’arpa celtica di Enrico Euron e l’harmonica cromatica di Alberto Varaldo o tra due flauti dolci di diverso registro. Gianluigi Trovesi, inoltre, sarà l’unico tra i jazzisti a elaborare temi propri, di sua creazione».

Il sassofonista, clarinettista e compositore Gianluigi Trovesi sarà tra gli ospiti alla maratona jazz-organistica.

Due i brani in prima esecuzione assoluta, composti appositamente per l’occasione: Le Variazioni Capricciose (sopra il tema del Capriccio n. 24 per violino di Paganini) firmate da Grimoaldo Macchia (compositore, organista, pianista e direttore d’orchestra romano con all’attivo un ricchissimo catalogo di musiche per organo) e Per Venezia – Movimento di concerto, un omaggio allo stile vivaldiano scritto e interpretato da Stefano Rattini.

Stefano Rattini, organista titolare della Cattedrale di Trento e ha composto l’inedito brano Per Venezia – Movimento di concerto

Anche per questa terza e impegnativa edizione, realizzata in collaborazione con la Parrocchia e lo storico Jazz Club di Bergamo, la manifestazione si avvale del prezioso contributo di Fondazione Credito Bergamasco, delle ditte Zanetti, Montello, Agnelli Metalli, Ferretticasa, Co.Me.C., Fra.mar, Ambrosini e dell’Associazione Libera Music; oltre che del patrocinio e del sostegno della Provincia di Bergamo e del Comune di Lallio, di Eliorobica come sponsor tecnico e della media partner dei quotidiani Corriere della Sera e Avvenire, del settimanale Famiglia Cristiana, del settimanale online della Diocesi di Bergamo santalessandro.org e della rivista specializzata Jazzit.

L’ingresso alla Notte bianca jazz-organistica «In the Italian Style» di Lallio è libero e gratuito fino a esaurimento posti. 

Per prenotazioni e informazioni telefonare al 388 58 63 106.