Around Stabat Mater, omaggio a Pergolesi in equilibrio tra antico e moderno

Nella Chiesa di San Nicolò ai Celestini, ieri domenica 16 aprile alle 16, si è svolto in prima assoluta nazionale lo spettacolo concertistico “Around Stabat Mater”. Si tratta di un riadattamento per tromba, trombone, fisarmonica – con inserti di musica elettronica molto particolari e originali – realizzato dal trombettista Giovanni Falzone della famosa composizione sacra di Giovanni Battista Pergolesi del 1734.

Il termine Around sta ad indicare il progetto di rielaborazione di testi musicali dei più grandi autori quali Bach, Rossini, Verdi che Falzone ha eseguito nel corso degli anni e questo concerto ne fa parte.

L’evento si inserisce all’interno della ricca programmazione della Settimana della Cultura e – come si poteva immaginare – ha riscosso una grande successo registrando il tutto esaurito in poco tempo.

Per questo, il promotore dell’iniziativa – Alessandro Bottelli – ha pianificato una replica nella serata di domenica alle ore 20.30.

Il concerto benefico, in onore dei coniugi Giuseppina e Gino Rota molto legati al luogo sacro, era ad entrata libera con la possibilità di lasciare un’offerta da parte degli spettatori.

I fondi raccolti andranno a finanziare i lavori di ristrutturazione del chiostro, che necessita di un sostanzioso intervento di consolidamento a causa di un rilevante cedimento delle travi strutturali verificatosi il giugno scorso.

È noto già da tempo che la Chiesa, sede delle Suore Sacramentine, necessiti di un restauro. Il luogo, purtroppo, rimane ancora tutt’oggi sconosciuto ai più, nonostante sia collocato in una zona piuttosto centrale e di passaggio nella città di Bergamo.

L’iniziativa, quindi, ha anche l’intento di promozione culturale e valorizzazione del luogo. Al fine di sostenere la Chiesa, già il 22 gennaio scorso, Bottelli aveva organizzato un doppio evento benefico, “I colori dell’aria 3”, che, pure, ottenne un grande apprezzamento da parte del pubblico. 

Lunga la fila per entrare nella Chiesa dei Celestini, a dimostrazione del notevole numero di persone che hanno presenziato all’evento. 

Nei minuti precedenti l’inizio dell’esecuzione si poteva respirare un clima di forte fermento e di desiderio di poter finalmente ascoltare le note musicali di questi tre grandi artisti. 

L’iniziativa si è aperta con il benvenuto e il ringraziamento della Suore Sacramentine, a cui è seguita una breve illustrazione, da parte della signora Marina Benedetti, della storia del convento e dei motivi per i quali necessiti un intervento sugli elementi strutturali del chiostro.

Benedetti sottolinea, poi, la volontà di far sì che questo luogo “possa continuare a vivere nel rispetto di quella funzione sociale e spirituale per il quale è stato creato e che sia salvato affinché le generazioni che verranno possano continuare a godere di questa straordinaria bellezza”. 

 Erano presenti anche le figlie della coppia dei coniugi Rota, Suor Marilena, Manuela e Marcella, che sono intervenute ricordando i loro cari genitori e il loro legame con il Convento dei Celestini. 

Subito dopo l’organizzatore Bottelli ha presentato l’argomento del concerto – pensato appositamente per questo luogo – quello della Madre Dolorosa, tematica che viene ripresa anche dagli affreschi presenti all’interno della Chiesa. 

Giovanni Falzone ha, dunque, ripreso il testo originale del Pergolesi, lo Stabat Mater, e lo ha riformulato in dieci piccoli quadri strutturandolo su un continuo incrocio tra antico e moderno, in equilibrio tra una ripresa fedele dell’opera sacra e una composizione musicale del tutto nuova. 

Accanto a Falzone, si sono esibiti anche il fisarmonicista Nadio Marenco e il trombettista Andrea Andreoli. 

Lo spettacolo ha riscosso un grande successo e i musicisti sono stati applauditi con molto entusiasmo da parte del pubblico che ha, così, espresso il proprio apprezzamento.

Molti sono stati i complimenti rivolti al trio e all’organizzatore che commenta, così, la fine dell’esibizione: “sono tre interpreti e musicisti eccellenti, dei virtuosi del proprio strumento che per la prima volta suonano insieme.

Si sono riuniti in questo progetto creato appositamente per valorizzare la Chiesa e, soprattutto, per rendere omaggio alla figura della Madre, che ritenevamo la più consona al luogo, visto che è un convento di suore, e l’idea della Madre Dolorosa nel tempo pasquale poteva essere un soggetto molto interessante.

Questo progetto si lega poi alla necessità di attirare l’attenzione sulla problematica che ha il convento dei Celestini e sulla necessità di aiutare le Sacramentine nei lavori di sistemazione del chiostro”. 

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