Matris Domini: porte aperte al monastero per la Settimana della cultura

Un particolare del chiostro del Monastero di Matris Domini

Una settimana con le porte aperte, per mostrare a tutti quanti lo vorranno i tesori artistici conservati nel Museo del Monastero. Le monache di Matris domini, in occasione della Settimana della Cultura, organizzano una serie di visite guidate e una conferenza che permetteranno di conoscere da vicino il monastero di via Locatelli, nell’anno in cui festeggia il 750° anniversario della sua fondazione.

“Il nostro museo è aperto solitamente solo il sabato pomeriggio e la domenica mattina – spiega suor Angelita, una delle otto monache del monastero -. In occasione della Settimana della cultura organizzeremo invece delle visite guidate, curate dalle monache, tutti i pomeriggi, dalle 15.30 alle 17.30, da sabato 15 a giovedì 20 aprile, e ancora sabato 22 e domenica 23 aprile. Nell’occasione, oltre al Museo, i visitatori veranno condotti anche nella nostra chiesa. Venerdì 21 aprile alle 18, invece, organizzeremo una conferenza in cui ripercorreremo la storia della nostra fondazione e delle tappe più importanti vissute nei nostri 750 anni”.

Strappi di affreschi antichi nel Museo

Nel Museo sarà possibile ammirare due gruppi di strappi di affreschi, rinvenuti in due diversi luoghi del monastero. “Il primo viene dalla zona delle stanze più antiche del monastero, che coincide con il luogo che attualmente ospita il Museo – continua suor Angelita -. Questi strappi di affreschi vengono dal vecchio refettorio del monastero, sono datati al XIII secolo. Rappresentano una testimonianza storica notevole, sono stati accostati come stile a quelli presenti nella chiesa di San Giorgio ad Almenno”. 

L’altro gruppo, invece, viene dall’antica chiesa del monastero. “La sua fondazione risale al 1273, nel corso del XIV secolo è stata affrescata in stile romanico, ma dopo il Consiglio di Trento è stata ristrutturata, secondo le indicazioni date da San Carlo Borromeo, in stile barocco. La maggior parte degli affreschi trecenteschi sono stati distrutti, ma una piccola porzione, che era situata sopra l’abside, si è salvata. Testimoniano il passaggio stilistico che sta avvenendo nel ‘300, all’epoca di Giotto, con l’inserimento della tridimensionalità”.

Dal 2000 questi strappi sono stati raccolti nel piccolo spazio museale del monastero, insieme all’antica vetrata della chiesa, anch’essa trecentesca.

In occasione della Settimana della Cultura verranno messi in mostra qui anche alcuni libri – una decina – risalenti al Cinque-Seicento.

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