Omelie

Questa settimana il nostro dossier si concentra su un momento centrale della vita cristiana, l’omelia della messa domenicale, e assume una forma particolare: quella di un’istantanea che, come vedete questa mattina, si spalma su tutta la homepage. I giovani Pensieri Ribelli sono andati a messa nelle parrocchie di città e provincia (in quelle di appartenenza, in una vicina, ma senza pretesa di scientificità, ovviamente) e l’hanno raccontata. E’ un modo semplice, immediato, per avviare una riflessione e per aprire un dialogo: e infatti gli abbiamo dato un hashtag, più che un titolo: #Omelia. Ci torneremo su. Intanto buona lettura. Aspettiamo le vostre impressioni, i vostri commenti e suggerimenti sul tema.

Siamo cascati su una domenica particolare, la giornata per il seminario. Il vantaggio è che il tema della vocazione che domina una circostanza come questa, ha unificato. Lo svantaggio è che non è stato facile misurare il rapporto tra omelia e Vangelo il quale, in una giornata così particolare, ha finito per essere poco commentato e trattato più a margine che al centro. Ma l’esperimento offre comunque diversi spunti di riflessione.

 ASFISSIA

Le omelie, in genere, soffrono di asfissia. Spesso non se ne fa niente. Spesso se ne esce. In vari modi. Uno dei metodi più usati è la sua drammatizzazione. Le omelie che i nostri amici hanno ascoltato sono quelle delle “messe dei ragazzi”. Qui spesso il celebrante dialoga con i ragazzi presenti alla Messa. E i ragazzi, molto più disinibiti dei loro genitori, accettando volentieri la sfida e rispondono. Fanno a gara, anzi. Il vantaggio è evidente: l’omelia abbandona il suo fare un po’ paludato di messaggio che viene dall’alto. Ma è altrettanto evidente lo svantaggio: diventa messaggio enunciato per i ragazzi. Gli adulti che sono presenti sono di fatto costretti a “fare i ragazzi”. Esercizio, questo, né semplice né scontato. È come invitare l’adulto che deve nutrirsi di pastasciutta e di carne, a bere solo latte. Può funzionare. Ma il rischio davvero grosso è che la fede, che per molti è faccenda da bambini, resti tale anche quando i partecipanti sono adulti. Vivere bambinescamente la propria fede non coincide con il “diventare bambini” che per il Vangelo è la condizione necessaria per essere credenti. L’omelia per bambini ma in realtà per tutti, porta con sé questo grave rischio.

RACCONTO

Oltre al dialogo le omelie per la messa dei ragazzi ricorrono al racconto. Suor Sonia, che tiene l’omelia a Locate, ricorre a un esempio-racconto, ci pare, efficace. Forse il racconto-fiaba, il racconto-simbolo è uno strumento interessante che può fare da legame fra l’omelia solo per ragazzi e l’omelia per adulti. Il racconto “da bambini”, se opportunamente presentato può offrire spunti anche per gli adulti. Le favole sono universali. Suor Maurizia che parla a Mozzo, racconta la sua vita e la sua vocazione. È un tratto che spesso manca alla omelie, preoccupate molto di più di dire che cosa si deve fare, piuttosto che di dire che cosa si fa, più moraleggianti che “narrative”. Rischiano, spesso, si svigorire la forza dell’annuncio evangelico.

Nella omelia di Sotto il Monte, dove si è stati al Vangelo del giorno, il nostro “inviato” ha notato un felice equilibrio fra la parte di “spiegazione” della Parola e quella più “applicativa”. È forse la pista che, in una situazione più “normale”, andrebbe attentamente seguita. In che misura la Parola viene “spiegata” e in che misura viene “tradotta” nella vita di oggi? E qual è l’equilibrio fra le due parti? Lo stesso – pare anche qui riuscito – equilibrio anche nella messa di Loreto.

L’omelia è un cantiere aperto. Ma dove però tutti lavorano a modo loro. Non esistono regole di cantiere e non si fa molto neppure per imparare gli uni dagli altri. Per questo essa diventa il “luogo” classico della creatività ma, insieme, anche dell’approssimazione e della improvvisazione. Forse la Chiesa di oggi deve ritornare a fare e a farsi scuola per tenere sempre vivo l’equilibrio difficile fra le parole e la Parola.

I nostri approfondimenti

#Omelia 1
#Omelia 2
#Omelia 3
#Omelia 4
#Omelia 5
#Omelia 6
#Omelia 7

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *