“Si è superata una grande paura”. Alla Comece, i vescovi europei accolgono con sollievo l’accordo raggiunto a Bruxelles per aiutare i Paesi ad uscire dalla crisi.
A partire da un punto dato per fermo e certo (per ora), come la riapertura delle scuole il 14 settembre, tutto il resto si muove intorno come impazzito, alimentando il caos.
Il risultato che emerge è una famiglia “dimagrita” e meno considerata tra i desideri delle nuove generazioni, tanto che ci si chiede se si stia “evaporando”, se ci si stia dirigendo verso una società “post-familiare”.
E’ possibile educare i nostri figli senza mortificarli con le punizioni? E’ il grande quesito che molti genitori si pongono e che noi abbiamo provato a rivolgere alla pedagogista Carolina Corna.
E' ripreso oggi il vertice UE sul Recovery fund. Due giorni non sono bastati per giungere ad una conclusione risolutiva sul piano di recupero proposto dalla Commissione europea, che prevedeva 750 miliardi di euro.
La crisi demografica, da dove viene e dove porta
Le parole che usiamo sono importanti ma lo sono anche i gesti, il tono della voce e, soprattutto, l’esempio. Empatia, rispetto e una disposizione d’animo positiva verso i propri figli consentiranno loro di crescere e maturare con una maggior consapevolezza e sensibilità.
Le misure di contenimento del coronavirus saranno prorogate con un dpcm al 31 luglio. Per il ministro Speranza: “L’apertura delle scuole in sicurezza è la partita più importante. Senza la riaperture di tutte le scuole non saremo mai completamente fuori dal lockdown".