Raccontiamo le storie di alcune immagini esposte nella mostra “Donne illuminate. Religiose d’intuito e innovazione nella società bergamasca“ in corso nella chiesa di San Pancrazio, in Città Alta, fino al 26 novembre, che gettano luce su un pezzo di storia della nostra città, declinato al femminile. Parlano infatti di donne coraggiose che nel secolo scorso a Bergamo rivoluzionarono il sistema del welfare, seguendo le intuizioni delle loro fondatrici, esempi di santità incarnata nella vita quotidiana.
Nella scelta delle immagini seguiamo i nuclei tematici che compongono l’esposizione, e qui in particolare ci concentriamo su situazioni e opere di ambito agricolo.
Queste due foto rappresentano infatti alcune attività che si svolgevano presso l’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Comonte di Seriate: la preparazione del terreno per la semina e il pollaio didattico ad opera delle suore e delle orfane.
A farci da guida è Veronica Vitali dell’archivio diocesano: “Entrambe le scene – spiega – si collocano nei terreni adiacenti a villa Tassis, dove Paola Elisabetta Cerioli abitava con la sua famiglia e dove, alla morte del suo ultimo figlio, ospitò le prime orfane, dando avvio alla sua scelta di fede a servizio delle popolazioni rurali.
Per la Cerioli l’agricoltura era “madre e nutrice di tutte le arti e fonte di ogni ricchezza”. Tra il 1860 e il 1865 fissò in un manoscritto, detto catechismo agrario, (che si conserva ancora nell’Archivio dell’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia), alcune nozioni pratiche in merito al modo e alle tecniche del lavorare la terra. Un piccolo vademecum ad uso delle suore e delle giovani contadine impegnate nelle attività rurali. Annotazioni e commenti dettati dalla fede di una donna che aveva inteso profondamente “come la natura tutta è una stupenda scuola di perfezione”: dagli “esempi ammirabili” e dalle “lezioni continue”.
