Lezioni di pittura all’Accademia Carrara. Un ritratto delle suore Orsoline di Somasca di Pepi Merisio

Pepi Merisio, Bergamo, Accademia di belle arti G. Carrara. Religiose in aula che dipingono, [1950-1960], (modern print, 2023), stampa inkjet su carta baryta, 50×40 cm ©Pepi Merisio – Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini, inv. n. MSB_pos_0003.

Donne attente, impegnate, indipendenti: è questa l’immagine che affiora dal ritratto di Pepi Merisio di due suore Orsoline di Somasca intente a dipingere durante una lezione di pittura all’Accademia Carrara. Pronte a valorizzare il proprio talento e ad apprendere le tecniche necessarie per insegnare il disegno e la pittura alle loro giovani allieve.

È una storia interessante che getta luce su una pagina di storia della nostra città, come le altre fotografie che compongono la mostra “Donne illuminate. Religiose d’intuito e innovazione nella società bergamasca“ in corso nella chiesa di San Pancrazio, in Città Alta, fino al 26 novembre. Quegli scatti mostrano, partendo dalla biografia di sei fondatrici di altrettanti ordini religiosi, l’azione semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria e innovativa di donne capaci di cambiare il sistema di assistenza, cura ed educazione nel loro tempo.

A guidarci nel percorso di approfondimento è Veronica Vitali dell’Archivio diocesano: “Nella fotografia – spiega – sono rappresentate due giovani suore dell’Istituto delle suore Orsoline di S. Girolamo in Somasca, che nell’anno accademico 1965/66, erano iscritte al corso dell’Accademia Carrara in qualità di uditrici. Si tratta, con grande probabilità, di sr. Viviana Mola e sr. Marilena (?), allora poco più che ventenni e già in possesso di diploma magistrale, che avevano ottenuto il permesso agli studi dalla Superiora generale e dal vescovo di Bergamo, al fine di poter ottenere la maturità artistica e poter così insegnare. Siamo nel periodo in cui alla direzione della Carrara vi era Trento Longaretti (1953-78), che aveva dato la possibilità di aprire i diversi corsi dell’Accademia, anche a coloro che, pur avendo comprovate capacità artistiche, non avevano la possibilità di frequentarli con assiduità, spesso per motivi lavorativi. Da questo scatto si evince che le religiose furono probabilmente ammesse al corso di “disegno e pittura” a discrezione dello stesso Longaretti (titolare di cattedra), pur non avendo frequentato il biennio di preparazione.

La foto è di Pepi Merisio (1931-2021), il fotografo di Paolo VI, capace di raccogliere, come dice G. Gazzaneo, gli estremi (e quindi il tutto) in uno sguardo.

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